Dyrhólaey: la porta di pietra dell’Islanda del sud

Lungo la costa sud dell’Islanda c’è un luogo che regala panorami spettacolari e un contatto diretto con la natura selvaggia: Dyrhólaey, una penisola rocciosa che si affaccia sull’oceano Atlantico, poco a ovest del villaggio di Vík í Mýrdal. Conosciuta come “l’isola con il buco nella porta”, per via del suo arco naturale scavato dalle onde, Dyrhólaey è un luogo in cui la potenza degli elementi plasma il paesaggio con una bellezza unica.

Un arco scolpito dall’oceano

Il nome Dyrhólaey deriva da tre parole islandesi: dyr (porta), hóla (collina) ed ey (isola). L’immenso arco di roccia vulcanica, eroso dal vento e dal mare, si staglia come un monumento naturale. Nei secoli è stato scavato al punto che, ancora oggi, piccole imbarcazioni e perfino aerei leggeri possono attraversarlo.

La penisola raggiunge circa 120 metri di altezza e da lassù lo sguardo si apre su un panorama vastissimo: a est le spiagge nere di Reynisfjara e Vík, a ovest l’infinita Kirkjufjara, verso l’interno il ghiacciaio Mýrdalsjökull e, nelle giornate più limpide, persino l’Eyjafjallajökull.

Un rifugio per la fauna selvatica

Dyrhólaey non è solo un punto panoramico. Le sue scogliere ospitano colonie di uccelli marini che vi trovano un habitat ideale. Nei mesi estivi diventano un rifugio privilegiato per i pulcinella di mare, i coloratissimi puffin che rappresentano una delle icone dell’Islanda. Osservarli mentre volano sopra le onde o si posano sulle rocce è una delle esperienze più emozionanti per chi visita questa penisola.

Oltre ai puffin, è possibile incontrare fulmari, gabbiani e altre specie, che fanno di Dyrhólaey un luogo amatissimo dagli appassionati di birdwatching. Per tutelare la fauna, alcune aree della scogliera vengono periodicamente chiuse durante la stagione della nidificazione.

Il faro e le vedute mozzafiato

Sul punto più alto della penisola sorge il faro di Dyrhólaey, costruito nel 1927. Con la sua forma semplice e il bianco che spicca tra le rocce nere, domina il paesaggio come un guardiano silenzioso. Dal faro si gode di una delle viste più suggestive dell’Islanda: l’oceano che si infrange con forza sotto le scogliere, le distese di sabbia vulcanica che sembrano infinite e i faraglioni di Reynisdrangar che emergono dal mare come colonne di pietra.

La combinazione di mare, ghiacciai e formazioni vulcaniche crea un paesaggio che lascia senza fiato e che cambia continuamente con la luce e le condizioni atmosferiche.

Un luogo che emoziona

Dyrhólaey è uno di quei posti che restano impressi nella memoria di chi lo visita. Il vento che soffia costante, il rumore delle onde e la sensazione di trovarsi sospesi tra oceano e cielo trasmettono un’energia particolare. Qui la natura mostra tutta la sua forza, e l’uomo può solo contemplarla con stupore.

Conclusione

Dyrhólaey non è una semplice tappa lungo la Ring Road, ma un luogo che rappresenta perfettamente l’essenza dell’Islanda: selvaggia, potente e sorprendente. Ammirare il suo arco di roccia, passeggiare lungo le scogliere e osservare i puffin tra i venti oceanici significa entrare in sintonia con un paesaggio unico al mondo.

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