La laguna di Venezia

Volare con un drone sopra la laguna sud di Venezia è come aprire una finestra su un mondo sospeso tra acqua, luce e silenzio. Un paesaggio lontano dalla frenesia urbana, dove la natura e il tempo sembrano muoversi secondo ritmi antichi, quasi immutabili. Dall’alto, la laguna si svela in tutta la sua estensione: una trama sottile di barene, canali tortuosi e specchi d’acqua che riflettono il cielo, creando un gioco continuo di riflessi e trasparenze.

Le immagini riprese dall’alto mostrano un ambiente in continuo mutamento, modellato dalle maree e dal vento. Le barene, come piccoli isolotti di vegetazione salmastra, emergono e scompaiono a seconda del livello dell’acqua, disegnando geometrie irregolari e suggestive. I canali naturali si intrecciano in percorsi sinuosi, scolpiti nei secoli dalla forza delle correnti. Tutto appare in perfetto equilibrio, anche se quell’equilibrio è fragile, continuamente minacciato dai cambiamenti climatici e dall’intervento umano.

Non si scorgono monumenti né folle: solo qualche imbarcazione lenta, qualche capanno da pesca, qualche segno discreto della presenza umana. Questo è un mondo che si lascia scoprire solo con rispetto e attenzione. Dal drone si percepisce tutta la delicatezza di questo ecosistema: un paesaggio che sembra semplice, ma è in realtà complesso e vitale. È qui che la laguna respira, filtra, si rigenera.

Il colpo d’occhio regala emozioni pure. I colori cambiano con le stagioni e le ore del giorno: il verde delle barene, il blu denso dei canali, l’ocra del fango che affiora con la bassa marea. Tutto si muove lentamente, in armonia con l’acqua e la luce. È una visione che invita al silenzio e alla contemplazione, un’esperienza che va oltre la semplice bellezza visiva.

Sorvolare la laguna sud con un drone significa cogliere l’anima nascosta di Venezia, quella meno raccontata ma profondamente autentica. È un invito a guardare con occhi nuovi ciò che spesso resta ai margini delle rotte turistiche. Un mondo da preservare, fatto di equilibri invisibili e meraviglie quotidiane. Un luogo che non urla la sua presenza, ma la sussurra a chi sa ascoltare.

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